lunedì 17 giugno 2013

Dall'altra parte della cattedra

Pochi giorni fa mi sono ritrovata, nella solita cornice della scuola in cui lavoro,  a vivere una nuova bella emozione che voglio condividere con voi. Dopo centinaia di pagelle consegnate nelle mani di genitori trepidanti, dopo migliaia di parole cercate con cura per mitigare qualche eventuale delusione per aspettative non pienamente realizzate, piuttosto che espressioni di lode ed apprezzamento per ogni minimo successo raggiunto, ecco che questa volta è toccato a me.
Nei panni di mamma piena di commozione e di orgoglio mi sono vista versare qualche lacrimuccia, mio malgrado, quando la mia collega, nonchè maestra della mia bambina, mi ha messo tra le mani la prima pagella della mia storia di genitore.


A few days ago I found myself in the usual setting of the school where I work to live a new beautiful experience that I want to share with you. After hundreds of transcripts delivered into the hands of anxious parents, after thousands of words I carefully chose to describe the achievements of my pupils in a positive way, it was finally my turn!
In the role of mother full of emotion and pride I found myself pouring some tears when my colleague, that is the classroom teacher of my daughter,  gave me the very first report card of my short history as a parent.


Sì, qualche mese fa  c'era stata quella del primo quadrimestre, ma questa...beh, questa era proprio la conclusione di un cammino. O almeno era il raggiungimento di una prima tappa importante, di un traguardo.
Insieme alla maestra mi è piaciuto ricordare quelle settimane di settembre ed ottobre, quando tutto era così nuovo da fare anche un po' paura, quei passettini incerti nei corridoi della scuola e nel cammino della sua vita di neo-scolara, qualche pianto 'perchè mi manca tanto la mia mamma' (anche se in realtà ero nell'aula accanto, o forse proprio per quello!)...insomma...riempirmi gli occhi di tutti quei bei voti che confermavano nero su bianco che, con tutte le sue fragilità, ce l'aveva fatta davvero, tutto questo è stata per me un'emozione grandissima ed ho capito un po' di più quello sguardo speranzoso che hanno sempre le mamme che mi si siedono di fronte in attesa di una parola, di una frase che dica loro "ce l'abbiamo fatta".


A few months ago there was the report cart of the first quarter, but this ... well, this was just the conclusion of a journey. Or at least it was the achievement of an important first step, a goal.
Together with my collegue I enjoyed remembering those first weeks of September and October, when everything was so new for my daughter who kept asking for her mum (and I was just in the  other classroom next to hers!). Having in my hands the final report card of my daughter touched me so deeply as I never thought before and helped me to better understand the feelings of those mothers who sit in front of me waiting for a word that tells them "we made it"!


Ma la lacrima è arrivata dopo, quando ho letto quelle sette righe che la maestra ha scritto proprio per lei, per la mia piccola campionessa. Ecco, lì ho proprio pianto, perchè in quel breve testo c'è tutto:  l'entusiasmo  per ogni novità,  la fatica di alzarsi al mattino, la scoperta di avere una nuova amica, la disperazione per averne persa una vecchia, tutto il buono fatto fin qui e quanto di buono si può ancora fare a partire da domani...

But my tears came a bit later, when I read those seven lines that the teacher thought and wrote just for my daughter, my little champion. The short comment on the report was a summary of the whole school year: the enthusiasm for the new, the effort to get up in the morning, the founding of having met a new friend and the despair for having lost an old one, all the good done so far and what still remains to do from now on ... 

Io, che sono una a cui piace sempre aggiungere un aggettivo o un avverbio in più, che anche quando preparo i giudizi dei miei bambini sono costretta a rimpicciolire il font 'sennò non ci sto dentro'... voterò sempre a favore di queste belle pagelle che chiedono a noi maestre un lavoro enorme, è vero, ma come rinunciare  a questa magnifica emozione? Come accontentarsi di crocette nelle caselle? C'è tutto il tempo per 'non-sprecar-parole', per ora, che andiamo alle elementari, usiamo le parole per dirci cose belle e render meno brutte quelle così-così.


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